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01 Responsabilità
Responsabilità a livello internazionale per tutte le imprese con sede in Svizzera così come per le filiali e le imprese all’estero economicamente dipendenti, come i fornitori o i beneficiari di prestiti.
Questa forma di responsabilità si spinge troppo oltre e sarebbe unica al mondo. Essa rende le imprese svizzere vulnerabili ad accuse e attacchi.
02 Obbligo di controllo
L’iniziativa chiede alle imprese di controllare e sorvegliare in maniera minuziosa a livello internazionale l’intera catena di creazione di valore in materia di diritti umani e ambientali. Questo è praticamente impossibile, soprattutto per le PMI.
Un obbligo di controllo così esteso è la strada sbagliata e rappresenta un importante onere per le imprese, al quale si aggiungerebbe un grande sforzo dal punto di vista burocratico.
03 Inversione dell’onere della prova
L’onere della prova spetterebbe alle imprese. Secondo il testo dell’iniziativa, le imprese sarebbero esenti da responsabilità solo dimostrando di aver attuato in maniera scrupolosa il loro dovere di dovuta diligenza. In caso contrario, esse sarebbero, considerate automaticamente responsabili, anche senza colpa, per i comportamenti di società terze dipendenti.
A causa dell’irragionevole inversione dell’onere della prova, le imprese svizzere sarebbero costantemente considerate come sospettate. Dare prova della propria dovuta diligenza implica anche un enorme sforzo burocratico, che danneggerebbe in particolar modo le PMI.
04 Foro giuridico
Le imprese con sede in Svizzera verrebbero perseguite legalmente in Svizzera per fatti avvenuti all’estero. Infatti, i nostri giudici sarebbero chiamati ad esprimersi per fatti avvenuti in paesi esteri.
Se l’iniziativa venisse accettata si rischierebbe di avere in Svizzera «un’americanizzazione del diritto». Le imprese svizzere sarebbero quindi facilmente ricattabili e rischierebbero di divenire vittime di «industria legale» transfrontaliera.